
La supply chain è un elemento chiave di ogni forma e dimensione di impresa. Si tratta di una piattaforma composta da una serie di processi interconnessi che coinvolgono fornitori, partner commerciali, distributori e clienti. Una vera “catena” del valore e di approvvigionamento.
Parliamo di un cardine lungo il quale soggetti diversi spesso condividono informazioni e dati sensibili, che diventano un’importante vulnerabilità dal punto di vista della sicurezza informatica.
Secondo uno studio condotto dall’ENISA (l’Agenzia europea per la sicurezza informatica), circa il 70% delle violazioni della sicurezza informatica avviene attraverso la supply chain. Questo indica chiaramente quanto sia critica la questione della sicurezza informatica nella gestione delle attività che un’azienda svolge per produrre, distribuire e vendere i propri prodotti e servizi.
Attacchi cyber alla Supply chain: i sistemi, le metodologie, le truffe
I cybercriminali possono utilizzare diverse tattiche per sfruttare queste vulnerabilità e compromettere la sicurezza informatica dell’intera supply chain, come ad esempio phishing, code injection, ransomware e compromissione di credenziali.
Ma quali sono i rischi peggiori che una violazione della sicurezza informatica nella supply chain può comportare per un’azienda? Ecco alcuni scenari possibili:
- Fuga di informazioni sensibili: i cybercriminali possono accedere ai dati sensibili dell’azienda, come informazioni sui clienti, sui prodotti, sui brevetti e così via, e utilizzarli per estorsione, ricatto o altre attività illegali.
- Interruzione della supply chain: una violazione della sicurezza informatica può causare l’interruzione delle attività della supply chain, rallentando o interrompendo completamente la produzione e la distribuzione dei prodotti e dei servizi dell’azienda stessa.
- Perdita di reputazione: se un’azienda è vittima di una violazione della sicurezza informatica nella supply chain, ciò può comportare una grave perdita di reputazione, viene considerata inaffidabile, sia tra i clienti che tra i fornitori e i partner commerciali, con conseguenze negative per il fatturato e per la stabilità dell’azienda.
- Violazioni delle normative sulla privacy: le violazioni della sicurezza informatica nella supply chain possono comportare anche la violazione delle normative sulla privacy, come ad esempio il GDPR, con conseguenze legali e amministrative per l’azienda.
Attacchi cyber alla Supply chain: i sistemi, le metodologie di difesa, la guida per le aziende
Ma come possono le aziende difendersi in maniera proattiva dalla minaccia della cyber security nella supply chain? Ecco alcune strategie:
- Valutazione del rischio: le aziende dovrebbero effettuare una valutazione del rischio per identificare le vulnerabilità della propria supply chain e per determinare quali siano le misure di sicurezza informatica più adatte a mitigare i rischi.
- Selezione dei fornitori: le aziende dovrebbero selezionare con cura i propri fornitori e partner commerciali, cercando di valutare anche i loro livelli di governance sulla sicurezza e di stipulare accordi di servizio che comprendano clausole specifiche sulla sicurezza informatica.
- Verifica periodica della sicurezza informatica dei fornitori: le aziende dovrebbero verificare periodicamente la sicurezza informatica dei propri fornitori e partner commerciali, al fine di identificare eventuali vulnerabilità e di adottare misure correttive.
- Formazione del personale: le aziende dovrebbero formare il proprio personale sulla sicurezza informatica e sulla gestione dei rischi cibernetici, in modo da garantire che tutti siano consapevoli dei rischi e delle misure di sicurezza da adottare.
- Adozione di tecnologie avanzate: le aziende possono adottare tecnologie di sicurezza informatica avanzate, come la crittografia, la sicurezza dei dati in transito e a riposo, la sicurezza dei dispositivi mobili e così via, per proteggere i propri dati e i propri sistemi informatici dalla minaccia delle violazioni della sicurezza informatica nella supply chain.
La violazione della sicurezza informatica nella supply chain può causare danni significativi e a volte irreparabili, tra cui la perdita di dati e di reputazione, il danneggiamento dell’immagine dell’azienda, il rallentamento o l’interruzione delle attività, e così via.
Per proteggere la propria supply chain dalla minaccia dei rischi cibernetici, le aziende devono adottare un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Dovrebbero valutare il rischio, selezionare con cura i propri fornitori, verificare periodicamente i livelli di sicurezza dei propri partner commerciali, formare il proprio personale sulla sicurezza informatica e adottare tecnologie avanzate per ottimizzare la propria postura di sicurezza.
Solo attraverso un approccio olistico alla sicurezza informatica della supply chain, le aziende possono garantire la propria sicurezza e proteggere il proprio business dalla minaccia dei rischi cibernetici.

Attacchi cyber alla Supply chain e sistemi di difesa vincenti: il caso Aditinet e della sua soluzione Lock the Chain
Lock the Chain, un prodotto sviluppato internamente da Aditinet, offre la funzionalità di monitoraggio del dark web alle aziende e alle relative terze parti al fine di valutare il loro livello di esposizione. Grazie a questa piattaforma, è possibile individuare in modo preciso il grado di esposizione dell’azienda e monitorare gli eventuali rischi associati ad attività illecite che potrebbero rappresentare un pericolo per l’immagine dell’azienda e per la privacy dei suoi clienti.
La schermata della console di Lock the Chain è la dashboard principale da cui è possibile visualizzare un riepilogo dell’esposizione aziendale sul dark web. Qui, è possibile monitorare lo score di esposizione e il suo andamento nel corso del tempo. Lo score viene calcolato mediante l’utilizzo di un algoritmo proprietario che combina gli eventi più recenti con lo storico dell’azienda. In questo modo, l’azienda può tenere sotto controllo il proprio livello di esposizione e valutare l’efficacia delle strategie di mitigazione implementate.
Inoltre, nella stessa schermata, è possibile visualizzare i dettagli dei tre pilastri che vengono monitorati: lo score generale, lo score per dominio ed email e lo score per IP. Lo score generale riflette l’esposizione complessiva dell’azienda sul dark web, mentre lo score per dominio ed email consente di monitorare le informazioni relative ai domini e alle email dell’azienda. Questo è particolarmente importante poiché tali informazioni possono essere utilizzate per il recupero di credenziali in chiaro o per altre attività illecite. Infine, lo score per IP permette di monitorare le attività illecite che potrebbero essere associate agli indirizzi IP dell’azienda.
Nella stessa schermata, viene mostrato il medesimo set di parametri ricavati per la supply chain aziendale, evidenziando i fattori di esposizione dei singoli fornitori. Grazie a questo strumento, l’azienda può avere una panoramica completa dell’esposizione al rischio di tutta la catena di fornitura, valutare la sicurezza dei fornitori e adottare le azioni correttive necessarie per mitigare i rischi potenziali. L’azienda può così agire proattivamente e mitigare il rischio di eventuali violazioni dei dati, evitando il verificarsi di danni reputazionali e finanziari.
Matteo Cuscusa
(Ethical Hacker & Security Expert)